Risposta all’articolo ” Sinistra Italiana e la sinistra reggiana “

sinistraita1di Jacopo Schieppati

Caro Dino,

Sai che ti stimo e per questo ho letto con molta attenzione il tuo articolo critico sul percorso di Sinistra Italiana (SI).

Mi spiace che tu non sia riuscito a partecipare alla nostra assemblea per il lancio del comitato reggiano promotore di SI (che si è tenuta domenica 22 maggio presso l’Ostello della Ghiara). E’ sempre meglio “toccare con mano”, invece che affidarsi al “sentito dire”.

Entro nel merito delle critiche che sollevi su Sinistra Italiana, ovvero: la “natura verticistica e burocratica del processo” e la “fitta nebbia” riguardo al rapporto con il PD.

Partiamo dal rapporto con il PD.

A mio modesto parere nella tua analisi commetti l’errore di sovrapporre il partito Sinistra Ecologia e Libertà (SEL) al percorso costituente di Sinistra Italiana (che vede coinvolti ed impegnati tanti altri soggetti oltre a Sel).

Ho partecipato alle riunioni del gruppo reggiano, all’assemblea regionale (lo scorso 14 maggio a Bologna) ed ho letto gli interventi dell’assemblea nazionale Cosmopolitica (che si è tenuta lo scorso febbraio ed ha sancito l’avvio del percorso costituente di SI).

Ti posso garantire che la critica al PD è chiara, netta e condivisa.

Il fatto che il centro-sinistra sia un’esperienza morta e che di conseguenza si debba ripartire dall’ opposizione al PD è una certezza per la stragrande maggioranza di SI.

E non mi riferisco solo al PD Renziano, ma in generale al PD che da partito dei lavoratori (nelle sue forme precedenti: PDS – DS) ha subito una mutazione irreversibile, diventando il partito della Confindustria, delle banche e dei poteri forti (a prescindere da Renzi).

Non bisogna commettere l’errore di confondere SEL, che ovviamente paga lo sconvolgimento di aver annunciato il proprio scioglimento, con Sinistra Italiana.

E’ inevitabile che alcuni esponenti di SEL, la minoranza, migreranno verso il PD.

Ma stiamo ai fatti, SI appoggia in tutte le principali città d’Italia in cui si voterà (Roma, Torino, Bologna, Napoli, Milano ecc.) le liste della sinistra unitaria, che si presenta come alternativa al PD ed al centro-sinistra.

Ripeto, è inevitabile che “qualche pezzo” di SEL (minoritario, vedi il solitario vice-sindaco Matteo Sassi) continui ad appoggiare il PD. Ma è sbagliato identificare la dialettica interna a SEL con le posizioni di Sinistra Italiana.

Ti faccio notare che uno dei primi interventi, durante la nostra assemblea reggiana, è stato quello della consigliera SEL Lucia Lusenti (anche lei partecipante al Comitato reggiano di SI). Lucia ha sollevato il tema di una necessaria riflessione sull’opportunità di continuare ad appoggiare la giunta PD a Reggio Emilia. Questo tema sarà all’ordine del giorno della prima riunione del neo-nato comitato reggiano di SI.

SI farà opposizione al PD. Per quanto mi riguarda su questo non ci sono dubbi. Uscirei da SI con la stessa velocità con cui ci sono entrato se vedessi prevalere orientamenti diversi… ma fortunatamente non è così!

Veniamo al secondo aspetto critico che hai sollevato, ovvero la “natura verticistica del processo”.

E’ un approccio distruttivo e superficiale etichettare come “calato dall’alto” il percorso che ha avvitato Sinistra Italiana.

E’ sicuramente vero che la formazione del gruppo parlamentare di SI (inteso come SEL + fuoriusciti dal PD) sia stato un passaggio deciso e manovrato dai vertici.

Ma, fai attenzione, la nascita del gruppo parlamentare è solo un passaggio del percorso di Sinistra Italiana.

La parte più importante e decisiva è quella che abbiamo difronte adesso, ovvero il percorso costituente che ci porterà al congresso di fine anno, in cui tutti assieme dovremo far nascere il nostro partito.

Credo che qui un elemento di discontinuità debba essere rilevato.

Per la prima volta non assistiamo ad un cartello elettorale o ad una federazione decisa dalle segreterie nazionali (quelle sì con approccio verticistico…).

Oggi abbiamo l’occasione di partecipare ad un percorso costituente.

Penso sia una grande opportunità visto che, al momento e fino a prova contraria, non ci sono esiti prestabiliti e varrà il principio “una testa un voto”.

Io mi auguro che SEL ed i fuoriusciti dal PD siano solo una componente (minoritaria) rispetto a tutte le forze nuove e fresche che daranno vita al nostro partito.

Ma perché ciò avvenga è fondamentale partecipare fin da subito al percorso costituente.

Se staremo fuori a guardare, se aspetteremo di vedere cosa succede… beh allora possiamo essere certi che assisteremo all’ennesimo riposizionamento di ceto politico autoreferenziale.

Personalmente in questa fase mi considero un minuscolo anticorpo. Voglio partecipare a questo percorso costituente con tutto l’ottimismo e l’entusiasmo che mi resta e voglio far emergere tutte le contraddizioni e criticità che ci sono (e ci saranno).

Sono convinto che se tutte le compagne ed i compagni, che in questi anni stanno tenendo vive le lotte (fuori dai malconci partitini della sinistra nostrana), diventeranno minuscoli anticorpi e parteciperanno al percorso costituente, allora qualcosa di buono può e deve nascere.

Proviamoci tutti assieme, ancora una volta … del resto non abbiamo alternativa!

Jacopo Schieppati (membro del Comitato Provinciale reggiano promotore di Sinistra Italiana)

25/05/2016

Potrebbero interessarti anche...