Mo’ che il tempo si avvicina … + post scriptum

Bersani-versione-Grillo-258di Dino Angelini

A pensarci bene l’ipotesi sempre più realistica di una uscita dal PD da parte della sinistra interna sconvolge anche gli equilibri parlamentari poiché, nel caso della caduta del Governo Gentiloni, rende possibile ciò che finora non lo era: la possibilità che prima della chiusura delle Camere Mattarella provi ad affidare la formazione di un nuovo governo al M5S, che a quel punto sarebbe la forza politica maggioritaria in Parlamento.

Poiché mi pare da escludere che senza una chiara vittoria sancita dalle urne il M5S proponga un proprio candidato alla guida del paese, ciò che potrebbe verificarsi in assenza di un accordo su una nuova legge elettorale è la prospettiva di nominare un esecutivo di fine legislatura che lavori contemporaneamente in due direzioni: la stesura di una legge elettorale omogenea fra Camera e Senato, e la predisposizione di un piano economico che metta al riparo l’Italia dagli assalti speculativi della finanza interna ‘compradora’ e di quella internazionale.

Ed a mio avviso non è da escludere che il M5S si comporti anche in questo frangente come fece nel momento della elezione di Mattarella: trovare un presidente esterno al movimento, che operi liberamente in entrambe le direzioni, che sia libero di nominare i propri ministri, e che possa trovare in Parlamento, e soprattutto senza consultazioni preventive (!), la maggioranza necessaria ad affrontare questi due immani compiti.

Concludo facendo notare che a mio avviso la nuova forza di sinistra potrebbe condurre, altrettanto liberamente, un nutrito numero di parlamentari al sostegno di questo eventuale papa straniero, che potrebbe essere anche una papessa (specie se poi costui o costei si desse un ministro, o una ministra dell’economia dagli stessi connotati). In fondo qualcosa di simile è già stato tentato da Bersani, e più volte mi pare sia stato vagheggiato, almeno in Puglia, da Michele Emiliano.

E chissà se poi da quel qualcosa possa nascere cosa!

Reggio E., 16.2.17

———– Post scriptum (17.2.17):

Non avevo preso in considerazione il fatto che in base alla ‘ratio’ (si fa per dire) maggioritaria del Porcellum il Pd ha – specie alla Camera -un tale vantaggio su tutte le altre forze politiche da vanificare qualsiasi alternativa: oltre 300 deputati contro poco più di 90 al M5S, che peraltro senza il voto estero sarebbe stato il primo partito!!

E’ la governabilità, bellezza! e mai come in questo momento è possibile vedere come questo modello possa ingessare qualsiasi dialettica democratica!

D. A.

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