“Comunisti contro Stalin” – Nicola Irimia (“la iena operaia”) intervista il traduttore del testo di Pierre Broué

È disponibile la prima edizione in italiano di Comunisti contro Stalin. Il massacro di una generazione, libro scritto dallo storico marxista Pierre Broué nel 2003, ed oggi tradotto in italiano da Francesco Giliani, qui sopra intervistato da Nicola Irimia (La iena operaia), in occasione della presentazione del testo a Reggio E., ieri 25 Febbraio 20Schermata 2017-02-26 alle 17.25.4917 –

L’argomento centrale del libro è la storia dell’Opposizione di Sinistra in URSS, diretta da Trotskij e da Racovskij, dal 1923 al 1941. È un lavoro unico a livello internazionale e particolarmente utile in Italia. Nel nostro paese, infatti, l’egemonia esercitata nel movimento operaio dal PCI e dai suoi eredi ha cancellato, anche nelle università, l’esistenza stessa di quelle centinaia di migliaia di comunisti che negli anni Venti e Trenta lottarono contro la degenerazione burocratica e nazionalista della rivoluzione d’Ottobre. E lottarono fino a pagare con la fucilazione e la morte nel Gulag la loro battaglia per la democrazia operaia e l’internazionalismo.

La ricerca di Broué è basata su una intensa ricerca negli archivi ex-sovietici durante gli anni ’90, quando il crollo del regime stalinista ne consentì una parziale accessibilità. L’indice biografico di circa 700 nomi in appendice al testo è un’ulteriore testimonianza dello scrupolo filologico col quale è stata condotta la ricerca.

Comunisti contro Stalin propone un quadro approfondito del terribile massacro che fu necessario a Stalin per consolidare il suo regime burocratico e poliziesco e liquidare le conquiste politiche dell’Ottobre passando sui cadaveri del “partito di Lenin”. Questo libro è, dunque, una splendida arma per contrastare ogni interpretazione della storia dell’URSS – che venga dalla borghesia o dalla sinistra – basata sulla continuità tra Lenin e Stalin. In particolare, Broué offre una visione cristallina della svolta seguita da Stalin e dal suo carnefice Ežov nel 1937, quando lo sterminio dei “trotskisti” nei campi venne sistematizzato. Sono straordinarie le pagine nelle quali Broué ricostruisce come i bolscevico-leninisti – così preferivano chiamarsi – siano riusciti a mantenere organizzazione e disciplina anche nei Gulag, conducendo in alcuni casi persino degli scioperi della fame vittoriosi per conquistare migliori condizioni di vita e conservarsi fisicamente, in attesa di un’inversione di tendenza nella lotta di classe in URSS e su scala internazionale.

Broué dimostra che la sconfitta di Trotskij e dell’Opposizione di Sinistra non fu certo dovuta all’intelligenza di Stalin o ad una sua maggiore autorevolezza nel partito – al contrario, nel dicembre del 1923 il testo degli Oppositori conquista la maggioranza a Mosca, nella Gioventù Comunista ecc. – ma alla stanchezza e alla passività della massa lavoratrice, esaurita da anni di guerra civile e dall’isolamento della rivoluzione.

Broué è stato uno storico, autore di studi fondamentali sulla storia del partito bolscevico e della Terza Internazionale, sulla rivoluzione tedesca (1918-1923) e su quella spagnola del 1931-1937, ma soprattutto un militante rivoluzionario e trotskista per tutta la sua vita. La ragion d’essere di Comunisti contro Stalin, dunque, non è accademica, come lui stesso ha scritto: “Dovrebbe essere un’arma contro l’orrore del passato e tutto ciò che oggi vi somiglia; una lezione di coraggio e di dignità, mai inutili; un bilancio di un’esperienza collettiva senza il quale saremmo condannati a ripetere senza fine gli stessi errori ed a subire le medesime sconfitte. E che dopo averlo letto, ogni lettore, quale che sia la sua provenienza, si schieri nel campo degli oppressi e dei combattenti di Vorkuta e di Magadan”. L’Opposizione di Sinistra ha consegnato alle generazioni future la bandiera pulita del comunismo, raccogliamola e facciamola vivere!

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