Prolegomeni a un’analisi critica dei risultati ‘a valle’ di Reggio Children
di Dino Angelini
Se, nonostante la presenza a Reggio Emilia delle scuole per l’infanzia più belle del mondo, il processo in base la quale anche a Reggio, come in tutto il resto delle aree metropolitane, fra i giovani d’oggi si è passati dalla netta prevalenza di strutture di personalità incentrate sull’etica del lavoro ad una altrettanto netta prevalenza di strutture di personalità incentrate sull’estetica consumista, allora di quale elemento di eccellenza dobbiamo gloriarci?
Va bene che, come diceva il grande psicoanalista progressista Sigfrid Bernfeld, il lavoro educativo è un lavoro di Sisifo, ma qui mi pare che gli attuali scarsi risultati a valle parlino fin troppo chiaramente, e dicono, ovviamente a chi voglia ascoltare, cose sulle quali finora non si è voluto dare ascolto. Soprattutto da parte degli uomini.
Qui sotto alcuni punti di partenza, ma mi riprometto di tornarci su più ampiamente, magari in un ambito più tecnico:
– Dall’etica padana del lavoro all’estetica consumista: l’adolescente reggiano di oggi a confronto con quello di ieri (e di avantieri)
