Le sale “gioco-bimbi” al tempo del coronavirus

Dino Angelini

Leggo delle preoccupazioni delle autorità e delle istituzioni per i bambini che rischiano di rimanere soli allorché fra pochi giorni i loro genitori finalmente potranno tornare al lavoro. E, forse per il fatto di essere confinato in casa come tutti da oltre due mesi, mi è venuta in mente una risorsa ‘casalinga’ ampiamente sottoutilizzata, ed anzi direi proprio dimenticata, che pure è presente da diversi decenni nei condomini di moltissimi reggiani: la sala gioco-bimbi!

Come lei saprà si tratta di un luogo attrezzato con tanto di bagno e riscaldamento, e spesso ubicato nei pressi di spazi verdi, che per legge è da lungo tempo previsto all’interno degli edifici dell’edilizia popolare; un luogo che facilmente, una volta concordato con i condomini il suo possibile riutilizzo, potrebbe essere svuotato delle varie suppellettili che impropriamente spesso lo occupano, riattato e finalmente utilizzato in modo consono ai disegni del legislatore.

Certo, si tratta di vedere se tutto ciò può funzionare sia da un punto di vista sanitario che, ovviamente, dal un punto di vista economico. Leggo però che le ultime considerazioni fatte dal Forum Nazionale delle Famiglie vanno proprio nella direzione delle formazione di ‘centri estivi condominiali’! e allora perché non far perno dove è possibile sulle sale gioco-bimbi?

La spesa – ovviamennte a carico degli enti pubblici – per il loro riuso e la sanificazione necessaria potrebbe essere onerosa, ma forse il gioco vale la candela ove si consideri che la cosa potrebbe tornare utile (facciamo le corna!) anche questo inverno nel deprecato caso di ricadute.

 

 

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