Canalina va in città

di Dino Angelini

Canalina va in città: il dimagrimento (per gli automobilisti, of course) di viale Umberto provoca file che arrivano fino a Villa Verde, e a chi venisse in mente di slittare verso est ci pensano le montagne russe di viale Lelio Basso a inibire qualsiasi velleità di scorrimento. Via della Canalina fino a qualche giorno fa terminava da una parte nel blocco di via Cecati e dall’altra nei cantieri del Lungo Crostolo; ora che la talpa si è avvicinata a noi (c’è una talpa nel Crostolo!!) è diventata a senso unico, aperta ovviamente solo in direzione opposta rispetto a coloro che volessero andare in centro. Su via Inghilterra e sul gandolfiano dedalo dell’Orologio stendiamo un velo pietoso, per ricordare però che il malcapitato che in alternativa volesse imboccare via Fratelli Rosselli per giungere in via Gorizia passando per Coviolo e per via Alessandro Volta dovrebbe superare una vera e propria gimcana.

I dimagrimenti di via Lelio Basso e di via Fratelli Rosselli, così come quelli di viale Umberto e, in misura minore, di via della Canalina – ma lì c’era poco da snellire, vista la totale assenza di lungimiranza in chi 30 anni fa costruì un quartiere di 20.000 abitanti intorno a una vecchia via agreste, con tanto di strozzatura finale in via Cecati – tutti questi dimagrimenti sono stati effettuati per ampliare gli spazi per le piste ciclabili. Peccato che queste piste siano desolatamente vuote da mane a sera.
Provi Gandolfi a piazzare una telecamera lungo le piste ciclabili e vedrà cosa esse riveleranno: il fatto è che, in generale, si pretende che dall’oggi al domani si torni nostalgicamente, o si passi ecologicamente, alla bici come se decenni di “coltivazione televisiva” centrata massivamente sull’uso dell’auto potessero essere cancellati così, d’emblée! Ma, in particolare, chiedo: “cosa abbiamo fatto di male noi di Canalina per essere bistrattati in questo modo?”.