29.3.13 – Comunicato Stampa del nodo reggiano di Alba

CAMPAGNA DI ADESIONE e PROSSIME INIZIATIVE
 
L’Italia non è più la stessa. Un anno fa ALBA nasceva con la previsione di questo sconvolgimento, dalla presa d’atto della caduta irreversibile di partiti politici incapaci di rispondere alle drammatiche domande poste dalla crisi.
Oggi il fiume in piena dei “senza rappresentanza”, disgustati dai partiti che nel 2012 hanno retto il governo Monti, ha trovato nel voto a Grillo uno strumento per bocciare chi ha sacrificato ogni residuo di equità alla logica spietata dei mercati. Di fronte all’evaporazione del PD, le proposte di Rivoluzione civile e SEL sono apparse insufficienti, tese più a salvaguardare la propria esistenza, che a misurarsi con la crisi in atto.
E tuttavia resta vivo e aperto il bisogno “di sinistra”. 
Riconoscendo la forza di Grillo e del M5S diciamo con chiarezza che non ne sentiamo nostri il linguaggio, la neutralizzazione delle differenze tra destra e sinistra, l’idea di democrazia, la sottovalutazione della radicalità dei diritti civili e sociali, il ruolo che attribuisce al lavoro ed al sindacato, le risposte alla crisi sociale ed economica.
Diciamo anche con nettezza che non si può affrontare il cambiamento coi vecchi soggetti e le vecchie forme della rappresentanza. Questo voto ha manifestato con evidenza il fallimento del governo dei mercati e ha segnalato la richiesta di un’autentica democrazia dei cittadini.
Sentiamo perciò l’esigenza e ci impegniamo a praticare forme della politica diverse da quelle in campo: diffuse nei territori, partecipative, per ricreare un tessuto di relazioni capace di proposta e conflitto, senza cadere nelle forme ambigue di un altro populismo proprietario, da non ridurre al tecnicismo della democrazia digitale, di respiro internazionale. 
Il processo di costruzione di un soggetto politico nuovo, che rappresenta il nostro obiettivo progettuale, oggi è ancora più necessario e urgente, senza inseguire immediate scadenze elettorali nazionali ma rimettendo al centro un’agenda politica di alternativa alla crisi, che ponga in primo piano: Democrazia e Costituzione; Europa e rinegoziazione-ristrutturazione del debito; Lavoro/lotta alla precarietà/politiche e piani industriali nel segno della riconversione ecologica; Beni comuni e cultura/conoscenza; Reddito di cittadinanza e nuove forme di Welfare.
Per iniziare questa nuova fase proponiamo un percorso inclusivo di iniziative e di formazione/autoformazione.
 

A partire da questi punti programmatici,

sui quali discuteremo insieme a Firenze il 13 Aprile,

ci  rivolgiamo

a tutte le persone che da marzo 2012 ad oggi hanno firmato sul sito

il documento fondativo di ALBA

e a chi in questi mesi ne ha incontrato le proposte e le iniziative politiche,

partecipando così alla formazione di un “nodo” territoriale,

o anche soltanto intrecciando primi contatti e scambi attraverso la rete:

a tutte e a tutti costoro chiediamo oggi

di passare da una firma sul sito o da una presenza di fatto a un’adesione piena,

attraverso un atto formale d’iscrizione ad ALBA.

 
E’ trascorso ormai un anno dall’assemblea nazionale del 28 aprile 2012 che è stata il nostro atto di nascita, un cammino intenso ci sta già alle spalle, tanto che il tempo passato sembra molto maggiore.
Quando “non c’è più tempo”, nell’agonia di democrazia determinata da questa fase feroce del capitalismo globalizzato, diventa importante provare tutte le strade e spendere tutte le energie per tenere aperte prospettive e spazi in cui la politica non sia più separata dalla vita personale e rassegnata al domino della tecnicizzazione.
Per questo motivo ci siamo mossi non solo nella dimensione necessariamente di lungo termine della diffusione e del radicamento territoriale, ma anche in quella accelerata e breve della prossima scadenza elettorale.
Ma non è andata bene.
Il percorso di Cambiare si può non è riuscito nei suoi intenti, ma non per questo è stato privo di valore o di significato: si è proposta una esperienza elettorale alternativa al governo Monti e al centrosinistra, ma non si è visto come quella fase costituente del neoliberismo devastasse identità, luoghi e strumenti della partecipazione politica.
La risposta doveva essere all’altezza anche nelle forme e nei metodi rinnovati  radicalmente per essere realistici in questa epoca di disincanto e desertificazione della sfera pubblica. Invece con la lista Rivoluzione civile non si sono fatti passi avanti sul terreno del rinnovamento dei soggetti politici, per la costruzione di un nuovo spazio pubblico allargato.
Per rispondere alla profondità della crisi dei partiti e delle forme della politica occorre far vivere uno strumento collettivo che guardi lontano, in un percorso che va oltre la scadenza elettorale.
Oltre la sola dimensione del voto e della rappresentanza.
Proprio per ridarle valore e significato occorre un soggetto politico che assuma come suo senso fondante il lavoro consapevole e approfondito sul terreno delle relazioni e delle regole. E lo faccia a partire da se stesso ma non chiuso in se stesso. Puntando a favorire una trasformazione complessiva, tramite anche alleanze e mediazioni, ma con l’ambizione tutt’altro che minoritaria di mettere in campo un’altra Italia, e di lavorare per un’altra Europa.
L’invito a iscriversi ad ALBA va perciò innanzitutto inteso come un’offerta di collaborazione attiva ad un processo e ad una ricerca, da condurre in forme inclusive aperte e partecipate. Al tempo stesso questo significa dare concretezza al corpo sociale ed alle forme organizzative tratteggiate nello Statuto essenziale che abbiamo elaborato in modo partecipato ed approvato lo scorso novembre.
Iscriversi è condividere una responsabilità e compiere un piccolo gesto di fiducia e ottimismo, non solo della volontà ma anche dell’intelligenza. È scommettere sulle possibilità che proprio nelle crisi si aprono occasioni di inaugurare strade nuove per la difesa dei beni comuni, l’affermazione della creatività personale e collettiva, il desiderio di prendere in mano la propria vita, di avere spazi in cui condividere passioni e riflessioni, la propria ricerca di liberazione.
ALBA non teme di porre fra i suoi principi basilari anche la pluralità di appartenenza politica e si propone come luogo di azione quotidiana nel territorio e luogo di pensiero, su metodi forme e contenuti.
Riconosciamo l’importanza della sfera dei comportamenti e delle passioni, rompendo con le pratiche mai esplicitate ma sempre perseguite dal ceto politico attuale: la furbizia, la rivalità, la voglia di sopraffare, il mirare all’interesse personale.
Al loro posto sosteniamo l’inclusività, l’empatia, la mitezza coniugata con la fermezza: l’impegno quotidiano non di un’improbabile isola felice ma di una possibile comunanza solidale di consapevolezza e d’intenti.
Un “luogo comune” in cui politica e vita si riconnettano non in un remoto domani ma nell’oggi di relazioni davvero “umane”.
Prendendo le mosse da Parma e poi da Torino, abbiamo formulato una proposta programmatica di 25 punti con cui intendiamo contribuire in termini di contenuti all’alternativa rispetto all’orizzonte neoliberista di Monti e del centrosinistra di Bersani.
Ma per diffonderla e svilupparla c’è bisogno del contributo di idee e di attività di ciascuno/a.
C’è molto da fare, fuori e dentro di noi. Il primo mattone indispensabile per fare tutto questo dipende proprio dall’impegno e dalla passione che possiamo incontrare e suscitare.
 
Per informazioni a Reggio Emilia:
 
Stefano Mazzi
e-mail: s.mazzi62@libero.it
cell: 338 6591394
 
Giorgio Giovanardi
e-mail: giorgiogiovanardi@libero.it
cell: 393 9891157

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