Il 25 Aprile di Giammaria Manghi

costituzionedi Dino Angelini

Stamane verso mezzogiorno alla festa del 25 Aprile 2016 Giammaria Manghi fra l’altro nel suo intervento ha tuonato contro il ‘populismo’.

Ora si dà il caso che sul palco dal quale ha parlato, e proprio al suo fianco c’erano due rappresentanti di quel movimento (il M5S) cui solitamente i dirigenti del PD alludono quando parlano di populismo. Due parlamentari – l’on. Edera Spadoni e l’on. Maria Mussini – elette nelle liste del Movimento 5 Stelle, anche se da qualche tempo la Mussini è fuori dal movimento, ma ferma – come Edera Spadoni e tutto il M5S – a difesa di quella Costituzione che gli amici di Manghi – e lui medesimo, mi pare – vorrebbero gettare alle ortiche.

Una vera e propria scortesia fatta nei confronti di gente eletta dal popolo che, fatta da un personaggio pubblico che parlava da Presidente nominato (!) della Provincia, appare come un piccolo, ma significativo esempio negativo.

Diverse sono state le parole di Ermete Fiaccadori che parlava a nome dell’Anpi, di cui è fresco Presidente (eletto), che ha taciuto il fatto che pochi giorni fa sia l’Anpi nazionale che quella locale si sono schierate contro la rottamazione della nostra Costituzione ad opera del trio Renzi, Boschi, Verdini. Diverse e fin troppo rispettose della presenza – alquanto impudica, a mio modo di vedere – sul palco del 25 Aprile reggiano di ben due parlamentari che quella schiforma (come dice Travaglio) l’hanno votata: Maino Marchi e Vanna Iori.

Fra l’altro, poiché è risaputo che il Movimento 5 Stelle – nonostante il suo presunto ‘populismo’ – è a favore del NO alla cosiddetta riforma della Costituzione voluta dal trio di cui sopra, si può sapere che ci azzeccano con il 25 Aprile gli appelli di Manghi contro il populismo? Ed infine si può sapere cos’egli pensa personalmente della contro-riforma del trio Renzi, Boschi, Verdini?

Reggio Emilia, 25 Aprile, ’16

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