Caro elettore del Pd

Dino Angelini

29.7.13

Caro elettore del Pd,

anch’io – come te – nel 2005 partecipai alle primarie: feci la fila con tutti i miei familiari, pagai l’obolo e votai Prodi (non Bertinotti, come la mia appartenenza politica mi suggeriva). Partecipai attivamente alla Fabbrica del Programma con un contributo sul precariato giovanile, scritto a quattro mani con mia moglie, che poi fu pubblicato anche dal Manifesto. Del resto fin dal 1996 pur identificandomi solo parzialmente (a volte molto parzialmente!) con la politica dei governi di centrosinistra, ho sostenuto e votato per quei governi. Sempre in funzione antiberlusconiana, lo confesso.

Poi, il 22 dicembre 2007, quel veltroniano “Noi correremo da soli” mi procurò come una pugnalata nello stomaco. Qualcosa di simile, m’immagino, avrà provato Prodi, il quale – come dirà poi da Fabio Fazio – già la mattina del 23 vide affacciarsi alla porta del suo studio Mastella, che con la manina gli fece “Ciao! Ciao!” e poco dopo fece cadere il suo secondo governo. Da quel momento il mio tasso d’identificazione nel centrosinistra si è ridotto a zero.

Tutto ciò per farti capire che ciò che sto per dirti non viene da una posizione preconcetta.

Ricorda: dopo quel presuntuoso proposito di fare da soli, preceduto da quell’innaturale e forzato connubio fra ex-Pci ed ex-Dd che si chiama Pd, le sconfitte si sommarono alle sconfitte. Non sto qui ad elencarle. Certo è, però, che nonostante tutto fino al marzo-aprile di quest’anno anche al più deluso di noi della sinistra radicale toccava di fare il tifo per Bersani in funzione antiberluska.

Ma poi Napolitano, che già con Monti aveva imposto quella che allora a voi (!) sembrava una provvisoria e salvifica coincidentia oppositorum suggerita dalla gravità della crisi, ha costruito intorno alla propria rielezione un patto di ferro incentrato sulla trasformazione della Costituzione in qualcosa che, come vanno dicendo molti costituzionalisti e politologi (con la sola eccezione dell’ormai stracotto Scalfari), è destinato a sconvolgere le fondamenta della nostra repubblica e ad annegare in questo mortifero embrasson nous ciò che rimane della più consistente forza di centrosinistra in Italia e in Emilia in particolare.

Qui si parrà la tua nobilitate”, caro elettore di centrosinistra: fai capire ai tuoi dirigenti che per quella strada si va a fondo. Stavolta non transigere. Fai sentire la tua voce. Che, lo so, su questo piano è uguale alla mia e a quella dei tanti che in questi giorni si stanno attivando su questo piano. Lo ha detto anche Rosi Bindi: “Non sacrifichiamo la Carta Costituzionale per tener su questo governo!”

E, aggiungo, facciamo subito una legge elettorale decente. Lo diceva sempre la Bindi, ovviamente inascoltata, poco prima di quel fatidico 22 dicembre 2007. Basterebbero due articoli:
1) è abolito il Porcellum;
2) è ripristinato il Mattarellum.

Un saluto dalla Puglia vendoliana,
Dino Angelini

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