Area Nord

di Dino Angelini

Ovvero: un fumetto che ci racconta una storia, che invece è una storiella che non ha nè capo nè coda.
– Da Verona e da Cremona dovrebbero venire fino a Reggio per prendere uno dei 6 (sei!!!) treni che giornalmente si fermeranno qui  e per i quali si paga profumatamente Calatrava!
– le opportunità che offrirebbe l’autostrada, senza tener conto che per arrivare dal resto della città nell’area nord c’è una corsa ad ostacoli senza fine;
– un’area della conoscenza sparata lì solo in alcuni reparti, così a casaccio, mentre altri rimarrebbero dove sono, o sono destinati ad andare da tutt’altra parte;
– e che c’entra la rete, la RETE con la vicinanza fisica fra vari settori!?!?!? ma se la rete è nata proprio per avvicinare ciò che è lontano!!!
– e, a proposito di rete, dov’è finita la banda larga per la quale la città fu ridotta a gruviera per anni?
– poi lo sviluppo edilizio che – in una città che è stata stressata nei decenni scorsi sul piano ambientale come poche – mi sembra un vero e proprio esempio di accanimento “terapeutico”;
– e poi dove sta scritto che le merci non si muoveranno più da Reggio? qualcuno ha spiegato agli industriali che si sta operando per lasciare lì – praticamente su un binario morto – questo aspetto per mettere in movimento solo le conoscenze e le persone che sono portatrici di queste conoscenze? (idea che sinceramente mi pare stolta);
– forse non si vuol dire che le ragioni vere del progetto dell’area nord sono altre: una estensione ad libitum del modello di espansione edilizia che fa gola a molti;
– il tutto in momento di crisi e con costi enormi per la città sia da un punto di vista finanziario sia da un punto di vista ambientale

– –> io spero che la crisi ci liberi da questa storiella senza capo nè coda.

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