L’Altra Europa. Chi ben comincia …

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Dino Angelini

Reggio Emilia, 16.1.15

Ho cercato fino all’ultimo di essere presente a Bologna all’Assemblea del 17\18 gennaio 2015 de “L’Altra Europa con Tsipras” almeno nella prima parte della giornata di domani, ma un grave impedimento  rende impossibile la mia partecipazione alla nostra assemblea. Per cui scrivo qui ciò che avrei voluto dire:

–       Sono fra i firmatari del “manifesto” “Noi l’Altra Europa”.

–      Mi identifico nella bozza della Carta d’Intenti che Guido Viale aveva proposto al gruppo dei 19 incaricato di preparare l’assemblea. Bozza che qui sotto riporto per intero (A) .

–     Ritengo che sia importante domani e dopodomani sottoporre a votazione ogni delibera dell’Assemblea di Bologna, e poi ogni volta che sia necessario, in ogni comparto centrale, territoriale e tematico che vorremo darci.

–      Ritengo che la proposta di Armando Pitocco sui metodi di consultazione democratica on line siano da prendere in seria considerazione. Riporto più sotto anche quelli (B).

Chi ben comincia è a metà dell’opera, dice un proverbio popolare. E, parimenti, in un bel lavoro, intitolato “Le parole del primo colloquio”, uno dei miei maestri, Gianpaolo Lai, sostiene che nel “primo colloquio” siano già presenti in nuce tutti gli elementi che si svilupperanno poi, nei colloqui successivi. Basta attenersi da entrambe le parti ad un orientamento identificatorio, e non manipolativo.

Ecco: ho la sensazione che domani e dopodomani le tendenze alla manipolazione possano inquinare fortemente la discussione e le deliberazioni che seguiranno. Mi appello a tutt* voi affinché il rischio di manipolazione sia evitato. Buon lavoro!

Chiedo in ogni caso che questo mio contributo sia messo agli atti.

Dino Angelini, L’Altra Europa con Tsipras, Reggio Emilia

dinange@gmail.com

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(A) La bozza della Carta d’Intenti di Guido Viale

1.

L’Altra Europa con Tsipras si adopera perché le lotte, i conflitti e le mobilitazioni degli ultimi mesi si diano un programma comune, un’organizzazione unitaria e una prospettiva duratura. Con la sua ispirazione egualitaria, a partire dal superamento di ogni discriminazione di genere, democratica, ecologista ed estranea ai giochi di potere dei partiti, che ha permesso di eleggere tre rappresentanti nel Parlamento europeo, L’Altra Europa lavora a costruire una coalizione sociale e politica di comitati, associazioni, organizzazioni politiche, rappresentanze del lavoro, cittadine e cittadini che partecipi a una lotta comune per cambiare l’Europa e per sottrarla al controllo che la finanza mondiale esercita sulle sue politiche. Lo fa insieme a Syriza, Podemos, Sinn Fein e altre formazioni del gruppo parlamentare europeo GUE, alcune delle quali hanno già percorso il tratto di strada che le ha portate a essere maggioranza nei loro paesi. In Grecia presto si voterà per mandare al governo Syriza e il suo leader Alexis Tsipras; il loro programma aprirà con gli organi dell’Unione Europea un confronto duro e
difficile. L’Altra Europa si ritiene parte in causa di questo confronto perché gli obiettivi di Syriza sono anche i suoi. Oggi sosteniamo e promuoviamo la più ampia opposizione al governo Renzi e alle forze che gestiscono l’Unione Europa, ma il nostro obiettivo è costruire in Italia e in Europa una forza di governo con un programma radicalmente alternativo. Questi i punti principali:

2.

–    Spezzare le catene del debito pubblico con cui la finanza speculativa che ormai controlla l’economia del mondo intero tiene sotto ricatto i governi, si appropria, con gli interessi,  di una quota crescente delle entrate fiscali, privatizza a suo vantaggio, per fare profitto, sanità, scuola, pensioni, servizi pubblici e beni comuni;

–    Porre fine alle politiche di austerità con un piano europeo di investimenti pubblici per creare occupazione, sostenere i redditi di chi lavora o cerca lavoro, risanare l’ambiente, avviare la conversione ecologica dei consumi e del sistema produttivo per contribuire a
sventare cambiamenti del clima irreversibili, che possono rendere tra breve invivibile tutta la Terra. Per questo occorre promuovere sia piani generali che interventi mirati e diffusi in tutti i campi: energia, agricoltura, gestione delle risorse, rifiuti, trasporti, edilizia, territorio, sanità, istruzione, ricerca e cultura;

–    Promuovere – ripartendo oneri e benefici tra tutti i paesi membri dell’UE – l’accoglienza e l’inclusione di chi arriva in Europa per sfuggire alla miseria o a guerre di cui anche i nostri governi sono complici. Approntare canali di ingresso legale per chi lascia il territorio di nascita, cittadinanza o residenza; abrogare prassi e norme che limitano la libertà di movimento delle persone. Istituire lo /ius soli/ e abolire i centri d’internamento per migranti e rifugiati.

Combattere il razzismo che molte forze politiche e di governo, sia di destra che di sinistra, alimentano e sfruttano in tutta l’Europa per aizzare contro un bersaglio di comodo le vittime delle loro devastanti politiche economiche;

–    Promuovere l’eguaglianza tassando i grandi patrimoni e i grandi redditi, impedendo eccessive accumulazioni di ricchezza e potere, istituendo un reddito di cittadinanza universale che permetta anche a chi è senza lavoro di condurre una vita dignitosa, distribuendo il
lavoro che è necessario con una riduzione generalizzata degli orari, garantendo l’accesso ai servizi essenziali anche a chi è stato respinto ai margini della società;

–    Sostenere la democrazia in campo politico ed economico: difendere e dare attuazione ai diritti sanciti dalla Costituzione e imporre una trasparenza totale a progetti, bilanci, accordi, e trattative pubbliche e private. E’ questa una condizione irrinunciabile per coinvolgere tutta
la cittadinanza attiva nella lotta contro la corruzione, le mafie e il malaffare; per difendere la sovranità popolare dalle aggressioni delle multinazionali; e per realizzare, a fianco di quella rappresentativa, una democrazia partecipativa: non solo nelle istituzioni ma anche sui luoghi di lavoro;

–    Promuovere un pensiero fondato sul rispetto e la valorizzazione della natura, del vivente, di tutte le differenze di genere, di provenienza, di generazione e di cultura; e sulla solidarietà, come antidoto alla competizione di tutti contro tutti imposta dal “pensiero unico” dominante; una cultura che metta al primo posto le persone e che contrasti il ricorso alla violenza, la corsa agli armamenti e la guerra.

Sono punti che inquadrano un programma di opposizione oggi e di governo domani: per un’altra Italia e per un’altra Europa. Delineano obiettivi in gran parte condivisi da molti movimenti in tutto il mondo e radicalmente opposti, nell’ispirazione e negli effetti, a tutte le
misure varate dalle “grandi intese” che comandano in Europa, dal governo Renzi che ne rappresenta l’applicazione in Italia e dal PD che lo sostiene. Per questo L’Altra Europa esclude, a qualsiasi livello, un’alleanza con il PD, per lo meno fino a che i rapporti di forza nella
società e negli organi rappresentativi non si siano invertiti.

3.

Ma gli obiettivi generali non bastano: occorre, in ogni azienda, ente, scuola, città, quartiere, territorio, tradurli in piattaforme specifiche, in azioni di lotta, in organizzazione, insieme a tutte le forze che si battono per le stesse finalità. L’Altra Europa si fa parte attiva di questo percorso proponendo e promuovendo tre distinti ambiti organizzativi: tre strumenti per la creazione di uno spazio pubblico aperto alle più diverse forme di condivisione.

–    Assemblee di quartiere, di paese, di azienda, di distretto, aperte a tutti, dove affrontare i problemi specifici di ogni lotta e di ogni iniziativa;

–    Una “consulta” in ogni territorio e a livello nazionale, a cui partecipino tutte le organizzazioni, purché democratiche, antifasciste e antirazziste. In questa sede potranno venir promosse o concordate – tra tutti o solo con alcuni – progetti, campagne e iniziative di lotta comuni. E’ in questo ambito che possono essere messe a punto fin da ora, tra chi ne condivide l’opportunità e sulla base del lavoro compiuto insieme, liste elettorali unitarie a livello comunale e regionale anche in vista della costruzione di una lista nazionale che condivida gli orientamenti di fondo qui esposti e i principi ispiratori della lista L’Altra Europa con Tsipras;

–    Gruppi di lavoro tematici – locali e/o nazionali – per analizzare specifici campi o sviluppare una cultura critica su di essi, in cui coinvolgere anche le personalità e gli studiosi impegnati nel sostegno dei movimenti; ma soprattutto per promuovere, come Syriza in Grecia, iniziative pratiche per promuovere nuove forme di mutualità, rimediare alle carenze dei servizi pubblici e fronteggiare le sofferenze di chi è rimasto senza reddito, senza casa, senza assistenza sanitaria, senza accesso all’istruzione.

Lavorare insieme in questi tre ambiti è la sostanza del processo di aggregazione di una coalizione sociale a cui tutte le organizzazioni interessate a una svolta politica radicale possano concorrere su un piede di parità. In questi ambiti L’Altra Europa si impegna a operare, organizzata in comitati territoriali e tematici costituiti da tutti coloro che sottoscrivono questa carta di intenti e a cui possono aderire anche persone affiliate ad altre organizzazioni, ma mai come rappresentanti delle stesse (nel qual caso le sedi appropriate sono le consulte).

I comitati si finanzieranno con quote proporzionali alle possibilità di ciascuno; eleggeranno democraticamente i propri portavoce, tutti volontari non retribuiti e a rotazione; si coordineranno a livello cittadino, regionale e nazionale sia con riunioni periodiche che mediante sistemi telematici di proposta, confronto e votazione; attiveranno strumenti di comunicazione per far conoscere al pubblico le proprie iniziative e prese di posizione.

L’Altra Europa è pronta a dar vita o a confluire in un organismo più ampio con altre organizzazioni politiche che siano disposte a rinunciare alla propria separatezza e a sottoporre a una verifica democratica il proprio personale e le ragioni e le forme della propria presenza nelle istituzioni, per mettere a punto un programma comune compatibile con i principi contenuti in questo documento e nell’appello iniziale da cui è nata la lista L’Altra Europa.

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(B) La proposta di Armando Pitocco sui metodi di consultazione telematica:

1) A BOLOGNA si definiscano i criteri del comitato di transizione (quante persone e da dove), si proponga la votazione su liquid feedback.

2) Noi che gestiamo liquid feedback siamo pronti a certificare e iscrivere chiunque abbia voglia, e possiamo eleggere nuovi certificatori.

3) Così comodamente entro il 31 gennaio da tutta italia qualche migliaio di persone potrà autonomamente candidarsi e votare i delegati al comitato di transizione. 

Con metodo https://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_Schulze, che è il migliore per raggiungere il massimo consenso.

Se invece il metodo Schulze non piace si può usare il software di Podemos, Agoravoting.com (buono giusto per le elezioni e non per qualsiasi votazione, e comunque io preferisco liquid feedback)

(se servono tot persone da regione X e tot dal partito X ecc si fanno votazioni separate, così sono rispettate le quote, ma si mantiene comunque il diritto di scegliere chi ci dirige)

 

 

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