Resoconto integrativo dell’assemblea di Bologna del 17 e 18 gennaio 2015

logoufficiale_laltraeuropa4001Resoconto integrativo dell’assemblea di Bologna dei sostenitori del manifesto integrativo “NOI, L’ALTRA EUROPA”: ASSEMBLEA NAZIONALE DI BOLOGNA – 17 e 18 gennaio 2015

Domenica mattina, 18 gennaio, parallelamente all’incontro sul debito, si è riunito un nutrito gruppo di persone formato da chi aveva sottoscritto il manifesto integrativo “Noi, L’Altra Europa”, ed altri che non avevano sottoscritto alcun manifesto.
I presenti, dopo un produttivo ed effervescente scambio di opinioni, hanno deciso con il metodo del consenso di:
1) produrre il presente report dell’Assemblea del 17 gennaio.
2) Elaborare una controproposta sulla composizione del gruppo che prepara la prossima assemblea.
3) In caso di rifiuto della controproposta votazione sul quesito:
“Cosa ritieni si debba fare? A) accettare la proposta di inserire 5 nomi dei sostenitori del documento “Noi L’Altra Europa” B) non accettare la proposta di inserire 5 nomi dei sostenitori del documento “Noi L’Altra Europa”.
4) Procedere per tutte le decisioni successive del gruppo con discussioni e, se necessario, votazioni on-line ( Chiunque fosse interessato e volesse partecipare può segnalarlo inviando una e-mail a athosgualazzi@gmail.com specificando se vuole essere inserito nel gruppo di discussione o semplicemente essere avvisato nei passaggi più importanti)

L’ Assemblea del 17 gennaio ha visto la partecipazione di circa 700 persone.
Le relazioni della mattinata e la maggior parte degli interventi del pomeriggio, hanno evidenziato la grande condivisione dei partecipanti rispetto ai principi ed allo spirito espressi nell’Appello iniziale dei garanti e nel Manifesto che hanno dato il via all’Altra Europa; si è altresì confermata la generale adesione agli obiettivi sostanziati nelle tre priorità e nei dieci punti che hanno contraddistinto il programma della campagna elettorale delle Europee di maggio 2014.
Considerate le gravissime condizioni in cui versa il Paese, tanto da un punto di vista economico quanto sociale, etico, politico e ambientale, è stata sottolineata con forza la necessità e l’urgenza di mettere finalmente in campo una azione politica forte e determinata per combattere le politiche neoliberiste e per marcare concretamente la nostra totale alterità rispetto al PD e alla logica delle larghe intese, in un orizzonte europeo e mediterraneo. É stata fortemente auspicata una stretta connessione e collaborazione con Syriza in Grecia e Podemos in Spagna in quanto movimenti che perseguono i nostri medesimi obbiettivi adottando forme e metodi trasparenti e democratici, rivelatisi efficaci nel raggiungimento di un alto consenso popolare.
Le relazioni iniziali di Marco Revelli, Barbara Spinelli, e quelle dei compagni di Syriza e Podemos sono state molto applaudite; particolare consenso ha suscitato l’intervento di Barbara Spinelli quando ha sottolineato la necessità che l’operato del nostro movimento debba basarsi sulla massima partecipazione attiva dei suoi aderenti a partire dai territori e sulla piena trasparenza e democraticità dei propri metodi e delle proprie procedure decisionali.
Gli interventi del pomeriggio hanno fatto emergere forti critiche, in particolare da parte dei rappresentanti territoriali, rispetto alle criticità emerse in merito alle scelte organizzative, di metodo e più prettamente politiche operate dal Comitato Operativo uscente. Tra le critiche emerse si è evidenziato che non sono stati anticipati sul sito web né esposti all’inizio dell’Assemblea i criteri di compilazione dell’ordine degli interventi del pomeriggio e che non si è delineata la possibilità di estendere il dibattito, come richiesto da più parti, alla mattinata della giornata successiva.
L’arbitrarietà nell’organizzazione e nella conduzione dei lavori così come dell’ordine degli interventi ha determinato molti malumori tra i convenuti, determinando anche abbandoni dell’Assemblea.
Anche dopo l’evidenza che non sarebbe bastato il pomeriggio per dar spazio a tutti gli interventi, la maggioranza della presidenza si è opposta alla reiterata richiesta di molti, di far proseguire il dibattito nella giornata successiva. Questo malgrado molti dei presenti si fossero dichiarati favorevoli a rimanere in sede la domenica. Il gruppo organizzatore ha invece confermato, per la mattina di domenica, un seminario sul debito pubblico, argomento di indubbio interesse, ma decisamente non prioritario rispetto all’urgenza di arrivare a condividere delle posizioni comuni in merito alla nostra organizzazione e al nostro nostro futuro percorso politico a cui un’Assemblea coma quella di Bologna, a distanza di un anno dalla nascita dell’A.E., poteva e doveva dedicarsi interamente.
Questo il punto: da mesi si procrastina un momento di serio confronto politico che porti all’avvio di una fattiva costruzione del soggetto politico nuovo come deciso nell’assemblea del 19 Luglio e ribadito nel documento Revelli. L’assemblea è stata organizzata, ancora una volta, come sequela di interventi, senza la possibilità di trarre dai contributi esposti sintesi condivise.

Sono stati presentati tre documenti all’Assemblea, il manifesto “Siamo a un Bivio”, il documento integrativo “Noi, l’Altra Europa”, e il documento di ACT. L’impossibilità di un confronto democratico sulle prospettive sottese dai documenti, non ha impedito all’assemblea di fare emergere una chiara sintonia con i contenuti di fondo ed il “sentire” del Manifesto Noi , l’ Altra Europa. Stessi contenuti, espressi con maggior limpidezza, nell’intervento di Barbara Spinelli, accolto con un’ovazione della sala e ripresi nella gran parte degli interventi succedutisi. Un elemento di sostanziale dissenso è emerso da una parte consistente dei partecipanti riguardo alle proposte avanzate dal comitato organizzatore circa gli organi transitori dell’Altra Europa. L’Assemblea di Bologna segnava, come deciso da tempo, la decadenza sia del Coordinamento dei 221, sia del Comitato Operativo nominato e autonominatosi il 30 agosto 2014. Il gruppo preparatorio ha proposto, un giorno prima dell’assemblea stessa , dei criteri e una rosa di nomi tra cui cinque firmatari del documento “Noi, l’ Altra Europa”, per la composizione del Coordinamento provvisorio incaricato di preparare l’Assemblea prevista a Marzo. Questi, contattati singolarmente, non hanno accettato di farne parte non condividendo nel merito e nel metodo la modalità di reclutamento e cooptazione.

Come da mandato del gruppo preparatorio, una delegazione di tale gruppo ha contattato, durante i lavori dell’assemblea, i primi firmatari del documento “Noi, l’Altra Europa” per tentare una soluzione condivisa.

Nel corso di tale incontro e nell’assemblea stessa si è chiesto che l’attuale Comitato Operativo, che si ringraziava per il gran lavoro svolto, si dimettesse interamente, come convenuto peraltro in precedenza, lasciando spazio ad altre persone, dopo un aperto confronto sul tema, fatta salva una continuità con persone del comitato uscente. Si è sostenuta la necessità di un nuovo coordinamento operativo transitorio che avesse un ruolo tecnico e non politico, con l’unico compito dell’organizzazione partecipata e democratica dell’Assemblea di Marzo, dove, finalmente si potesse dar vita a un soggetto politico nuovo ed unitario, attraverso la condivisione o, se necessario, la votazione delle proposte organizzative e politiche che saranno avanzate. Nella discussione era stata inoltre proposta la sintesi tra i due documenti, ma alla richiesta di evidenziare la necessità di una omogeneità dei comportamenti sia alle amministrative che alle politiche in sintonia con l’analisi condivisa da tutti sul ruolo del renzismo e dell’attuale PD (sostegno dell’Altra Europa solo a liste alternative al PD per intenderci) si è riscontrata una posizione di drastico rifiuto.
Nessuna di queste richieste ha trovato accoglimento da parte del gruppo organizzatore dell’Assemblea e della presidenza.

In tarda serata la presidenza dell’Assemblea (Zampini, Fantozzi, Rinaldi) ha esposto i risultati dei colloqui intercorsi fra le delegazioni del Comitato Operativo e del nostro gruppo, riproponendo integralmente i termini della propria posizione e comunicando genericamente il mancato accordo rispetto alle richieste da noi avanzate. Gattuso ha esplicitato, a chiarimento, gli elementi discussi e le proposte avanzate per un accordo sostanziale (integrazione/unificazione dei due manifesti nell’arco della settimana, sostegno esplicito alle iniziative regionali di liste ispirate all’Altra Europa nelle prossime consultazioni regionali, riduzione del numero dei componenti del Comitato Transitorio da 59 a 20-23 in modo da rendere più agile il lavoro tecnico-organizzativo, puntando su 10-13 nomi del vecchio Comitato per la continuità e a 10 nuove persone credibili e competenti provenienti da regioni diverse), chiedendo un passo indietro e un segnale di apertura da parte del Gruppo di lavoro/Comitato operativo. In risposta si è riaffermata solo una disponibilità a lasciare 5 sedie vuote (su 29 del comitato nazionale) nel gruppo preparatorio della prossima assemblea in caso di nostro ripensamento e, nei fatti, si è assistito ad una determinazione conclusiva della Presidenza sulle scelte operative.
I sostenitori del documento “Noi, L’Altra Europa” presenti in sala hanno esplicitamente denunciato come parziale e sovradeterminata tanto l’organizzazione quanto la gestione dell’Assemblea, mentre alcuni di loro che non avevano potuto esprimersi prima della conclusione dell’assemblea, hanno fatto mettere a verbale che l’abbandonavano per protesta.
Dopo alcuni momenti di confusione, durante i quali la sala si è in parte svuotata, la presidenza ha riavviato i lavori e gli interventi sono proseguiti, in altra saletta adiacente, fino alle 23:00 passate, con una partecipazione ampiamente ridotta.

Nell’incontro, autoconvocato, la domenica mattina, sono emersi i principali elementi di dissenso dal Coordinamento operativo, sia di metodo che in termini di linea politica:

1) Nessuna scelta democratica degli organi transitori, nessuna strutturazione dei metodi decisionali, né tramite votazione, né tramite il così detto “metodo del consenso”.
2) La continua procrastinazione delle scelte organizzative da adottare per addivenire finalmente al processo costitutivo del soggetto politico nuovo da tutt* atteso. Si è imposto un ulteriore rinvio delle decisioni alla prossima assemblea, come succede da mesi.
3) La mancanza, come è già successo a novembre per Calabria ed Emilia Romagna, di un chiaro e deciso sostegno ai comitati regionali dell’A.E. che intendono competere alle prossime elezioni di maggio in Liguria, Toscana, Veneto, Umbria, Marche, Campania e Puglia. Ancora una volta si è deciso di non esprimere sostegno a liste regionali dell’A.E. con l’evidente intento di lasciare le mani libere a SEL e PRC per fare eventuali accordi elettorali con il PD.

I partecipanti all’incontro della Domenica mattina hanno condiviso le forti critiche al “piccolo gruppo dirigente”, mai posto a verifica e mai, a parte lodevoli eccezioni, auto-regolamentatosi al principio condiviso di rotazione delle cariche.

La percezione, ormai diffusa e condivisa, è quella che questo gruppo stia tentando di indirizzare tanto il processo costitutivo quanto le scelte politiche propriamente dette dell’A.E. allo scopo di favorire, o quantomeno non nuocere agli interessi dei partiti coinvolti nella nostra esperienza. Tale condotta determina un gravissimo danno al nostro comune progetto politico, screditandolo per mancanza di democrazia interna e di trasparenza nelle forme e nei metodi.

I sottoscrittori del presente documento, al fine di uscire dall’attuale impasse del nostro progetto, ritengono necessario preparare al meglio l’Assemblea di Marzo. A tale scopo, intendono iniziare a praticare forme di democrazia partecipata e si impegnano a proporre a breve un documento organizzativo-programmatico affinché, in occasione della prossima assise, sia possibile decidere in modo serio, democratico, e costruttivo il futuro del nostro movimento.. Proposta che impedisca, peraltro, nel momento decisionale, quelle partecipazioni massive e preordinate, che hanno minato, come ben sappiamo, altri progetti politici collettivi.
Ribadiscono sin da ora inoltre l’importanza della partecipazione attiva alle competizioni elettorali a tutti i livelli territoriali, laddove ne sussistano le condizioni e la volontà, come nel caso delle prossime elezioni regionali in Liguria, e il sostegno concreto e dichiarato dell’Altra Europa.

22 gennaio 2015

I sostenitori del manifesto integrativo “Noi, L’Altra Europa”

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