Appello a favore di Potere al popolo

Noi sottoscritti ci rivolgiamo ai lavoratori, agli studenti, ai pensionati di Reggio Emilia e provincia con questo

Appello a favore di Potere al popolo

(chi volesse aderire può farlo inviando una mail a  dinange@gmail.com indicando nome cognome e lavoro)

Basta! Non deleghiamo più ai soliti noti le decisioni sulla nostra vita e sul nostro territorio!

– Hanno mortificato il lavoro precarizzandolo con il Job Act, e con l’abolizione dell’Articolo 18. Ci hanno derubato anche il diritto ad una pensione equa con la famigerata legge Fornero; e in  questo modo ci hanno derubato del nostro futuro.

– Hanno smantellato il welfare (nidi, materne, scuola, sanità, assistenza, etc), e con le privatizzazioni ne hanno fatto carne da macello da dare in pasto agli amici degli amici. Lo hanno tikettato, aziendalizzato o addirittura dismesso trasformando una conquista di tanti in un affare per pochi sulle spalle di tutti.

– E per di più hanno precarizzato il lavoro anche all’interno dei servizi ponendo le basi per la formazione di quelle clientele sulle quali ormai poggia anche a Reggio la loro base elettorale.

E nel frattempo noi abbiamo continuato a pagare sull’unghia le tasse per quei servizi che ora sono accessibili – per chi se lo può permettere!! – solo dopo aver pagato ticket e balzelli vari.

– Hanno studiato con cura come scaricare sempre più il peso delle tasse sui meno abbienti, mentre i soliti amici degli amici ingrassavano alle nostre spalle ricevendo in dono dallo stato autostrade, ferrovie (quelle che rendono, mentre quelle dei pendolari vanno a pezzi con i risultati che sappiamo); o con gli appalti per grandiose e spesso inutili grandi opere, che servono solo a pompare soldi a lorsignori.

– Hanno violato a più riprese l’Articolo 11 Costituzione facendosi portatori di guerra e non di pace nel mondo. – Hanno trasformato i beni comuni in aziende (vedi IREN) quotate in borsa, che invece di servire ai cittadini si preoccupano di fare profitto, magari reinvestendo i nostri soldi fuori provincia, e più spesso fuori d’Italia. – Hanno violentato l’ambiente inquinandolo con politiche ‘omicide’ dei trasporti urbani, devastando il profilo delle nostre città e delle nostre campagne, sguarnendo i nostri boschi (Legge Madia!!), promuovendo lo smantellamento dei beni culturali e archeologici. – E solo per paura della parte più retriva della nazione anno fatto cadere lo Jus soli!!

– E, forse la cosa più rilevante: col fiscal compact e con l’adesione acritica ai trattati europei ci hanno consegnato mani e piedi all’Europa delle banche!

 Sappiamo che “Potere al popolo” propone (per dirla con Bertold Brecht) alcune cose semplici, difficili a farsi:

  1. una sanità e un’istruzione pubbliche, gratuite e di qualità per tutti come previste dalla Costituzione;
  2. l’abolizione del Job Act, della legge Fornero e il rispristino dell’articolo 18;
  3. la fine delle missioni estere e la riduzione delle spese militari;
  4. una tassazione realmente progressiva e il recupero dei 110 miliardi di evasione fiscale dai grandi  patrimoni;
  5. la messa in sicurezza dei territori e la tutela dell’ambiente e dei beni culturali;
  6. la rimozione del fiscal compact e dei trattati imposti dall’UE;
  7. lo Jus soli e la fine della speculazione sui migranti.

E sappiamo che a proporlo sono per la prima volta direttamente i lavoratori, gli esclusi, gli ultimi, che hanno ritirato le deleghe a lorsignori e si apprestano a compiere un nuovo cammino. È per questo che  anche noi sottoscritti #accettiamolasfida e, nel sostenere Potere al Popolo col nostro voto e con la nostra lotta,

ci firmiamo:

– Dino Angelini, psicologo; – Massimo Corbetti, operaio in mobilità; – Nicola Irimia, operaio metalmeccanico; – Francesco Campani, pensionato; – Luca Grasselli, libero professionista; – Linda Galassi, pensionata; – Araceli Barrus, infermiera; – Riccardo Palombini, studente universitario; – Erno Ferri, consulente di direzione aziendale; – Gianni Tasselli, impiegato; – Natale Cuccurese, commerciante;  – Claudio Bigi, libero professionista; – Alessandra Valentini, educatrice; – Vito Albanese, libero professionista Associazione Tutela Popolare Debitori; – Mimmo Firmani, segreteria scolastica; – Angelo Toso, giovane disoccupato; – Giorgio Cagnoli, pensionato; – Khadija Lamami, impiegata; – Piero Giansoldati, pensionato;  – Emilio Ferrari, pensionato; – Fabrizio Oranci, pensionato; – Deliana Bertani, psicologa; – Francesco Fantuzzi, obiezione monetaria e finanza critica; Domenico Filazzola, operaio metalmeccanico; – Clara Leticia Pineiro, pensionata; – Ornella Sacchi, pensionata, – Renato Sala, pensionato; – Annachiara Piffari, insegnante; – Ilaria Boniburini, docente universitaria precaria; – Tommaso Riccò, impiegato; – Alessia Bentino, studentessa; – Lorella Zaccarelli, artigiana; – Gino Caraffi, operaio; – M. Dolores Pernal, accoglienza turistica; – Daniela Prati, insegnante; – Rocco Laguardia, musicista; – Enrico Bigi, tatuatore; – Cinzia Prati, insegnante; – Alessandro Medici, impiegato settore ceramico; – Monica Vender, libero professionista; – Andrea Montanari, operaio (Correggio); – Gianfranco Montanari, dipendente MPS; – Cecilia Bandieri, archeologa; – Andrea Damiano, insegnante precario; – Arnaldo Fontanili, pensionato; – Flora De Carlo, educatrice ambientale; – Daniela Isac, impiegata; – Marina Balugani, insegnante elementare; – Rossella Dalai, maestra scuola primaria; – Rossella Oliva, precaria della scuola, laureata in filosofia; Italina Beneventi, insegnante scuola dell’infanzia; – Giuseppe Nicoli,  Pensionato; – Eleonora Bigi, studentessa; – Fabio Cervi, interprete; Riccardo Fabbrizi, infermiere; – Carlo Ramolini, ingegnere meccatronico; – Francesco Muretti, pensionato; – Simone Lasagna, artigiano; Carla Colzi, dipendente della sanità pubblica, Vincenzo Dursi, operaio Tetrapak Rubiera; – Giuliana Panciroli, impiegata coop sociale; – Simone Casarini, barista (Correggio); – Giuseppe Petracchi, impiegato; – Lara Ferrari, infermiera; – Marco Zanardi, pensionato; – Caterina Lusuardi, educatrice; – Lorenzo Belardinelli, informatico; – Silvia Tosatti, impiegata; – Christian Conte – ingegnere ambientale; –Fabrizio Varchetta, operaio;Roberto Gessi, pensionato; – Emanuele Leonardi, ricercatore postdoc Univ. de Coimbra;


 

 


 


 


 

 

 

 

 

 

 

 

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