Gli sherpa e il parlamento

Dino Angelini

13.8.12

Dino Angelini

13.8.12

Da Wikipedia: “Gli sherpa sono un gruppo etnico delle montagne del Nepal con una popolazione complessiva nel 2002 di 154.622 individui, di cui 129.771 parlavano la lingua sherpa. Per estensione il nome sherpa si applica alle guide ed ai portatori di alta quota ingaggiati per le spedizioni himalayane.

Negli ultimi anni tale termine viene usato per indicare anche i funzionari che preparano gli incontri internazionali tra capi di stato o di governo e che stilano le bozze delle conclusioni. Il loro lavoro è il più oneroso, mentre il merito degli accordi spetta ai governanti. Lo stesso accade nelle spedizioni in alta quota dove gli sherpa trasportano i carichi più pesanti e mettono in sicurezza i percorsi consentendo agli alpinisti di raggiungere le vette.”

E dall’Ansa dell’1 agosto scorso: “Alla fine, hanno detto a microfono spento alcuni ‘sherpa’, un accordo sarà possibile grazie a un compromesso: il Pd potrebbe rinunciare al premio alla coalizione (la formula alternativa potrebbe essere «al partito e alle liste a esso collegate»), nonostante il segretario Pier Luigi Bersani ora ribadisca che è sul premio di coalizione che si punta. E il Pdl potrebbe fare un passo indietro sulle preferenze. Allo stato però la distanza resta. 

L’IDV non ci sta. L’Idv è sul piede di guerra perché si teme, come spiega con chiarezza Pancho Pardi, che i partiti grandi stiano studiando un modo per «sottrarre seggi ai partiti più piccoli»”.

Insomma, tradotto in italiano, il lavoro degli sherpa abbandona le alte vette himalayane e si acquartiera nei corridoi del Transatlantico; disdegna l’anonimato e si pasce di plateali gesti di ostentazione: ieri quei tre del centrodestra che volevano riscrivere a Pontedilegno niente popò di meno che la Costituzione, oggi Bianco invita in Sicilia Qualgliariello per risolvere “di fronte a una granita” la questione elettorale una volta per tutte.

Non c’è che dire: una visione del “gioco democratico” degna di questa stagione montiana che di suo richiede la subordinazione del parlamento al governo. Lui che non si è mai presentato di fronte agli elettori. Lui che negli anni scorsi se l’è fatta addosso, rinunciando, ogni volta che il Corriere della Sera et similia volevano presentarlo come soluzione dei mali italiani.

Stavolta però si è messo di mezzo King George; si son messi di mezzo l’altro SuperMario e tutta la cricca dei pescecani della finanza internazionale per approfittare dell’indecenza di Berlusconi e dell’assenza di un programma alternativo da parte di una ex-sinistra già da tempo convertita al neoliberismo: ed eccolo lì con la Fornero &Co.  a spingerci nella tonnara dello spread, come la Grecia; a spremerci fino all’ultimo euro per la salute delle banche.

Si è messo di mezzo King George che per tema di Grillo esige una nuova legge elettorale che gl’impedisca di ascoltare fastidiosi “boom”. Ma questa legge elettorale non riuscirebbe mai a passare in un parlamento di nominati in cui comanda ancora Berlusconi: ed ecco la ragione del ritorno degli sherpa! Sono loro che devono fare una cosa che a guardare la situazione dall’esterno appare come facilissima: in fondo quasi tutti appoggiano Monti e seguono i desiderata di King George. Ma che guardando alle cose italiane dall’interno appare quasi come una mission impossibile!

Ed eccoli, gli sherpa, a tessere di giorno come tante Penelopi la tela che poi, di notte, i leader disfano impietosamente non per motivi patriottici, ma per miseri calcoli di partito .… e soprattutto perché l’incubo dell’arrivo dei barbari in parlamento, gira e rigira, continua fastidiosamente ad albergare nelle loro menti! ed anzi tende ad aumentare sondaggio dopo sondaggio, scandalo dopo scandalo.

Io spero che la granita vada per rovescio e si ponga definitivamente sullo stomaco degli sherpa e dei loro capataz!

Da Wikipedia: “Gli sherpa sono un gruppo etnico delle montagne del Nepal con una popolazione complessiva nel 2002 di 154.622 individui, di cui 129.771 parlavano la lingua sherpa. Per estensione il nome sherpa si applica alle guide ed ai portatori di alta quota ingaggiati per le spedizioni himalayane.

Negli ultimi anni tale termine viene usato per indicare anche i funzionari che preparano gli incontri internazionali tra capi di stato o di governo e che stilano le bozze delle conclusioni. Il loro lavoro è il più oneroso, mentre il merito degli accordi spetta ai governanti. Lo stesso accade nelle spedizioni in alta quota dove gli sherpa trasportano i carichi più pesanti e mettono in sicurezza i percorsi consentendo agli alpinisti di raggiungere le vette.”

E dall’Ansa dell’1 agosto scorso: “Alla fine, hanno detto a microfono spento alcuni ‘sherpa’, un accordo sarà possibile grazie a un compromesso: il Pd potrebbe rinunciare al premio alla coalizione (la formula alternativa potrebbe essere «al partito e alle liste a esso collegate»), nonostante il segretario Pier Luigi Bersani ora ribadisca che è sul premio di coalizione che si punta. E il Pdl potrebbe fare un passo indietro sulle preferenze. Allo stato però la distanza resta. 

L’IDV non ci sta. L’Idv è sul piede di guerra perché si teme, come spiega con chiarezza Pancho Pardi, che i partiti grandi stiano studiando un modo per «sottrarre seggi ai partiti più piccoli»”.

Insomma, tradotto in italiano, il lavoro degli sherpa abbandona le alte vette himalayane e si acquartiera nei corridoi del Transatlantico; disdegna l’anonimato e si pasce di plateali gesti di ostentazione: ieri quei tre del centrodestra che volevano riscrivere a Pontedilegno niente popò di meno che la Costituzione, oggi Bianco invita in Sicilia Qualgliariello per risolvere “di fronte a una granita” la questione elettorale una volta per tutte.

Non c’è che dire: una visione del “gioco democratico” degna di questa stagione montiana che di suo richiede la subordinazione del parlamento al governo. Lui che non si è mai presentato di fronte agli elettori. Lui che negli anni scorsi se l’è fatta addosso, rinunciando, ogni volta che il Corriere della Sera et similia volevano presentarlo come soluzione dei mali italiani.

Stavolta però si è messo di mezzo King George; si son messi di mezzo l’altro SuperMario e tutta la cricca dei pescecani della finanza internazionale per approfittare dell’indecenza di Berlusconi e dell’assenza di un programma alternativo da parte di una ex-sinistra già da tempo convertita al neoliberismo: ed eccolo lì con la Fornero &Co.  a spingerci nella tonnara dello spread, come la Grecia; a spremerci fino all’ultimo euro per la salute delle banche.

Si è messo di mezzo King George che per tema di Grillo esige una nuova legge elettorale che gl’impedisca di ascoltare fastidiosi “boom”. Ma questa legge elettorale non riuscirebbe mai a passare in un parlamento di nominati in cui comanda ancora Berlusconi: ed ecco la ragione del ritorno degli sherpa! Sono loro che devono fare una cosa che a guardare la situazione dall’esterno appare come facilissima: in fondo quasi tutti appoggiano Monti e seguono i desiderata di King George. Ma che guardando alle cose italiane dall’interno appare quasi come una mission impossibile!

Ed eccoli, gli sherpa, a tessere di giorno come tante Penelopi la tela che poi, di notte, i leader disfano impietosamente non per motivi patriottici, ma per miseri calcoli di partito .… e soprattutto perché l’incubo dell’arrivo dei barbari in parlamento, gira e rigira, continua fastidiosamente ad albergare nelle loro menti! ed anzi tende ad aumentare sondaggio dopo sondaggio, scandalo dopo scandalo.

Io spero che la granita vada per rovescio e si ponga definitivamente sullo stomaco degli sherpa e dei loro capataz!

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